Cronaca

"Spiagge sicure" nel Salento, bloccato ambulante con 15 euro di merce

Tre i comuni della provincia di Lecce che hanno aderito al programma del ministero dell’Interno, che ha stanziato 2 milioni e 500 mila euro

Immagine di repertorio.

LECCE – Il varo del piano del Viminale denominato “Spiagge sicure-estate 2018” ha sortito i primi effetti anche nel Salento. Sono tre, infatti, i comuni della provincia di Lecce che hanno aderito al programma del ministero dell’Interno, che ha stanziato 2 milioni e 500 mila euro (provenienti dal Fondo unico di giustizia) a favore di 54 comuni costieri a vocazione turistica (di cui 16 al Sud) che hanno presentato progetti idonei per il piano per contrastare l’abusivismo commerciale e per realizzare campagne di sensibilizzazione da predisporre tra l’1 agosto e il 15 settembre. Si tratta di Gallipoli, Otranto e Ugento.

Proprio in quest’ultimo comune il piano sicurezza ha dato i suoi primi sperati frutti. Un venditore ambulante senegalese di 27 anni è stato bloccato da quattro agenti (due della municipale e due della polizia) all’ingresso di un lido con 16 fasce per capelli. La merce, che immessa sul mercato avrebbe fruttato una quindicina di euro, è stata sottoposta a sequestro. Al 27enne è stato notificato un verbale amministrativo, rischia una sanzione tra i 516 e i 25mila e 823 euro, ma può essere definita entro 60 giorni con il pagamento “ridotto” di mille e 32 euro.  I controlli proseguiranno nei prossimi giorni, per accertare e scongiurare l'eventuale presenza di venditori ambulanti sull'arenile.

Il Piano è stato illustrato lo scorso 6 luglio dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. I progetti riguardano principalmente l’assunzione a tempo determinato di personale della polizia locale, il pagamento degli straordinari, l’acquisto di mezzi e attrezzature da fornire al personale dei comuni per il contrasto all’abusivismo commerciale e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione. I requisiti indicati prevedevano che ad accedere ai fondi fossero i comuni costieri a vocazione turistica, non capoluogo di provincia, con una popolazione non superiore a 50mila abitanti e con un indicatore di affollamento nelle strutture ricettive non inferiore a 500mila presenze annue, secondo i dati Istat. In 72 rispondevano a queste caratteristiche e di questi solo 61 avrebbero potuto accedere ai fondi tenuto conto del vincolo che prevedeva potessero essere finanziati non più di tre comuni per provincia.


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