Cronaca

Atti osceni e minacce con coltello: era l'incubo della sua vicina, patteggia

Un pensionato 67enne di Specchia, Salvatore Carletta, ha patteggiato una condanna a un anno di reclusione. Pena che sconterà ai domiciliari, dove si trova già da qualche tempo. Avrebbe esibito più volte i genitali e in un'occasione avrebbe anche proferito vere e proprie minacce di morte

LECCE – Insulti, minacce e atti osceni. Un vero e proprio incubo di cui a fare le spese era stata una donna di 60 anni, costretta a subire le angherie di un vicino molesto. Il protagonista di questa triste vicenda, un pensionato 67enne di Specchia, Salvatore Carletta, ha patteggiato una condanna a un anno di reclusione. Pena che sconterà ai domiciliari, dove si trova già da qualche tempo.

La sentenza è stata messa dal gip Cinzia Vergine. Il 67enne era stato arrestato a dicembre scorso dai carabinieri del posto, in collaborazione con i colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tricase, su ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Lecce.

Negli ultimi mesi, l’uomo aveva tempestato di “attenzioni” la vicina di casa, fino a trasformare gli "inviti" in un vero e proprio incubo fatto di minacce e atti osceni. Frasi di ogni tipo indirizzate alla donna, alle quali erano seguite anche minacce di morte. Con tanto di coltello, urlando: “Ti uccido”.

La 60enne aveva quindi deciso di denunciare l’uomo, ma il suo coraggio non era bastato a far desistere il suo presunto stalker.  Anzi, Carletta aveva cominciato ad effettuare veri e propri appostamenti nei pressi dell’abitazione della vittima. In alcune delle circostanze riferite nelle denunce, la vittima sarebbe stata spesso aggredita verbalmente e non, da parte dell’uomo, a volte anche nudo, che in alcune occasioni addirittura le avrebbe mostrato i genitali mimando espliciti atti sessuali accompagnati da espressioni volgari.

L’attività d’indagine, supportata anche dalle numerose testimonianze di alcuni vicini,  ha permesso così di ricostruire il macabro mondo di ansie e paure della povera vittima stante il quale il sostituto procuratore di Lecce, Carmen Ruggiero, aveva richiesto al gip, Antonia Martalò, un immediato provvedimento cautelare personale. 


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