Cronaca

Attività illegale e a ridosso della via: sequestro di cava e macchinari, indagati due fratelli

Un 57enne e un 62enne, rispettivamente legale rappresentante della ditta e titolare della cava denunciati dai carabinieri del Noe. Sigilli a un’area di 4mila e 500 metri quadrati per un valore di 200mila euro

Un carabiniere del Noe davanti alla cava.

MELPIGNANO – Attività estrattiva in una cava priva di autorizzazioni, senza comunicazione dei lavori e per giunta troppo a ridosso della strada: scatta un sequestro del valore di 200mila euro e la denuncia di due fratelli. È accaduto nel pomeriggio di ieri a Melpignano dove i carabinieri del Noe di Lecce, il Nucleo operativo ed ecologico, hanno apposto i sigilli preventivi d’urgenza a un’area in località “Cornula”, nelle campagne del comune grico.

Durante un controllo i militari hanno infatti individuato la zona, estesa per circa 4mila e 500 metri quadrati, dove erano in corso delle attività estrattive ma prive di autorizzazioni e senza rispettare la distanza obbligatoria dalle arterie stradali, come è invece previsto dalla normativa in materia. Diverse le presunte anomalie nell'ambito della tutela ambientale emerse durante le verifiche da parte degli uomini dell’Arma, diretti dal colonnello Dario Campanella.

Oltre all’area in questione, sono state poste sotto sequestro anche le cinque macchine utilizzate per le operazioni di scavo. Al termine della verifica e su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica, due famigliari sono stati iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di un 57enne, legale rappresentante della ditta e residente a Otranto e il fratello, un 62enne residente a Cursi e proprietario dell’area.


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