Fratelli scippatori seriali, bloccati dalla squadra mobile al quarto colpo
Tre episodi a Lecce, l'ultimo a Muro. Proprio qui, i poliziotti hanno fermato due 30enni diventati un vero incubo per le donne
LECCE – La loro carriera non è durata a lungo. Due fratelli sulla trentina, Matteo e Marco De Siato, fratelli, entrambi di Carpignano Salentino, sono stati fermati dagli investigatori della squadra mobile della polizia, dopo aver messo a segno alcuni furti con destrezza. Le vittime, tre donne del capoluogo e una di Muro Leccese, fra i 60 e i 70 anni. La tecnica, quella di spalancare sportelli al volo e fuggire dopo aver arraffato le borsette delle povere vittime, se in auto, o dal cestello, se in bicicletta. Senza mai ferire nessuna donna, dunque, ma provocando comunque attimi di paura e smarrimento.
Risalgono al 6, al 9 e al 10 marzo le vicende riguardanti il capoluogo per le quali sono state interessate le lle forze dell’ordine. Ergo, non è escluso che vi siano altri casi, magari non ancora denunciati. Di uno di questi furti, LeccePrima ha anche avuto notizia.
I fatti si sono verificati in via Tito Minniti, in viale Aldo Moro, in via Eugenio Montale e, infine, nel centro di Muro Leccese. Il colpo nel rione Salesiani è stato quello che ha segnato l’inizio della fine. Perché nel frattempo le indagini hanno permesso di risalire al veicolo e di organizzare alcuni appostamenti.
Questa mattina, durante un pedinamento, i due 30enni sono stati visti percorrere le vie centrali di Maglie e Muro Leccese. E, usciti proprio da Muro, hanno lanciato dal finestrino una borsa da donna. Subito bloccati, gli agenti hanno recuperato la borsa. Dentro, i documenti personali di una donna.
La perquisizione a caric dei due ha permesso di recuperare 30 euro sottratti poco prima malcapitata, che aveva appoggiato la sua borsetta nel cestino della bicicletta e che stava percorrendo una strada del centro di Muro Leccese. All’interno della Nissan Micra, invece, c’era il cellulare della stessa donna. I due uomini sono stati arrestati così in flagranza e posti agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno.
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