Cronaca

Operazione "Reset": torna in libertà una delle quattro persone arrestate

I giudici del Tribunale del Riesame hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Salvatore Notarnicola, 32enne di Torchiarolo, arrestato due settimane fa nell'ambito di un'operazione condotta dalla squadra mobile. Oltre a Notarnicola in carcere sono finiti Davide Vadacca, Luca D'Attis, e Alessio Bellanova

La conferenza in questura, dopo il bltiz

LECCE – Ha lasciato il carcere Salvatore Notarnicola, 32enne di Torchiarolo (ma domiciliato a Lecce), una delle quattro persone arrestate due settimane fa nell’ambito dell’operazione “Reset”, condotta dalla squadra mobile di Lecce, guidata dal dirigente Rocco Carrozzo. Il Tribunale del Riesame ha annullato uno dei quattro provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Guglielmo Cataldi. Oltre a Notarnicola in carcere sono finiti Davide Vadacca, leccese 31enne, Luca D’Attis, 34enne di Lecce e Alessio Bellanova, 28enne, anch’egli di Lecce, sebbene originario di Campi Salentina. I giudici del Riesame hanno dunque accolto e condiviso la tesi difensiva del legale del 32enne, l’avvocato Ladislao Massari.

I quattro sono ritenuti dagli inquirenti in odore di Scu e, in particolare, della frangia facente capo a Roberto Nisi (arrestato nell’operazione Cinemastore, per la quale risultava peraltro già indagato anche Notarnicola), del quale avrebbero favorito la latitanza dal 24 gennaio al 12 maggio del 2012, giorno del suo arresto, avvenuto presso lo scalo ferroviario Roma Termini. Vadacca è stato sorpreso in un albergo di Pompei, in provincia di Napoli, dove si era recato di recente per una breve vacanza. Secondo gli investigatori, nel sodalizio criminale Vadacca avrebbe assunto le funzioni di "coordinatore" del territorio, operando principalmente nei territori di Lecce e dei paesi limitrofi, nel settore del traffico di sostanze stupefacenti, del mantenimento dei detenuti e dei latitanti, tenendo sempre stretti collegamenti con Nisi, durante la latitanza di quest’ultimo nella capitale.

L’attività investigativa è maturata proprio nell’ambito di un procedimento avviato alcuni giorni prima dell’esecuzione di quarantanove ordinanze di custodia cautelare in carcere, cioè la già citata “Operazione Cinemastore”, il 24 gennaio del 2012, e i fatti contestati vanno dal gennaio 2012 all’ottobre del 2013. In quest’arco temporale i quattro sono stati in vari modi destinatari di episodi criminosi. Il 30 ottobre dello scorso anno, Vadacca è stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco calibro 22 mentre si trovava in compagnia di Alessio Bellanova, davanti alla stazione di servizio Esso alle porte di Lecce. Per questo episodio i responsabili, Alessandro Sariconi e Salvatore Corrado, di recente hanno patteggiato. La sera del 19 maggio scorso, a Torchiarolo, ignoti hanno invece esploso alcuni colpi di fucile calibro 12 all’indirizzo dell’abitazione del padre di Notarnicola, e durante la stessa sera altri colpi di fucile dello stesso calibro erano stati indirizzati contro l’abitazione della convivente del 32enne.

Il 27 settembre scorso sono stati esplosi tre colpi di fucile calibro 12 contro il portone del condominio di piazzale Siena in cui risiede la suocera di Vadacca. Infine, il ferimento di Bellanova, avvenuto soltanto la settimana scorsa, in cui il giovane è stato gambizzato a seguito di alcuni proiettili esplosi nell’androne del palazzo in cui risiede, nel rione San Pio. Vi sono poi anche altri episodi recenti in cui sono state usate armi da fuoco: quelli contro il bar “Bellini” di via Monti e gli altri, la notte successiva, che hanno scalfito saracinesca del negozio cinese “Good Look” e del portone in cui sorge lo stabile, che però non sono di chiara lettura e non rientrano per il momento nel novero di quest’inchiesta.


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