Cronaca

"Rifiutò di eseguire l'ecografia", a giudizio medico del "Fazzi"

Il giudizio con rito abbreviato è stato fissato per il prossimo 8 marzo dinanzi al gup Antonia Martalò. Il medico, in servizio al reparto di radiodiagnostica, si sarebbe opposto nonostante la richiesta del pronto soccorso

 

LECCE - Ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato Luigi Martella, 46enne di Surbo, medico in servizio nel reparto di Radiodiagnostica dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, accusato di "rifiuto di atti di ufficio dall'incaricato del pubblico servizio". Il giudizio con rito abbreviato, condizionato all'ascolto del primario del pronto soccorso del "Fazzi", è stato fissato per il prossimo 8 marzo dinanzi al gup Antonia Martalò.
Un caso di presunta malasanità che avuto come protagonista una donna di 39 anni di Squinzano che, assistita dall'avvocato Giuliana Ingrosso, ha sporto querela nei confronti del dottor Martella. Le vicissitudini della 39enne, che si è costitutita come parte civile, hanno avuto inizio il 3 aprile scorso, quando la donna, accompagnata dal marito, si sarebbe recata al pronto soccorso del nosocomio leccese accusando un forte dolore alla spalla. Dopo aver diagnosticato un "trauma alla spalla sinistra da sforzo", il medico del pronto soccorso avrebbe disposto una consulenza ortopedica, evidenziando la necessità di sottoporre la paziente a un'ecografia urgente della parte interessata.
La donna avrebbe quindi raggiunto il reparto di Radiodiagnostica per essere sottoposta all'ecografia. La vicenda, però, avrebbe avuto un esito del tutto inaspettato. Il dottor Martella, infatti, dopo aver visonato il referto del pronto soccorso e la relativa richiesta di "ecografia spalla sinistra", si sarebbe rifiutato di eseguire l'esame su richiesta dei colleghi. "Mi rifiuto categoricamente di eseguire ecografie da pronto soccorso", avrebbe riferito il medico alla paziente, dicendole poi di andare via. La donna avrebbe fatto quindi ritorno al pronto soccorso, dove il dottore in servizio avrebbe annotato il rifiuto del collega di sottoporre la donna all'esame. La 39enne avrebbe poi continuato ad accusare, per alcune settimane, dolore e fastidi, tanto da essere costretta a sottoporsi a visita specialistica.
La denuncia della donna è poi confluita in un procedimento penale in cui l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Donatina Buffelli, ipotizza che l'imputato si sia rifiutato, in qualità di incaricato del pubblico servizio, di eseguire quell'esame. L'imputato è assistito dall'avvocato Luigi Covella.
 

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