Cronaca

Processo agli ultras, chiesti nove anni di carcere per Juri Palazzo

Avrebbe lanciato una bomba carta contro una camionetta dei carabinieri, durante il centenario del 2008. Risponde di tentato omicidio. Gli altri due imputati di questo primo troncone sono un giovane di Carpignano e uno di Leverano

 

LECCE – Prime richieste di condanna nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta a carico di trentaquattro persone (presunti esponenti degli ultras del Lecce) accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere, e vari episodi di violenza registrati prima, durante e dopo le partite casalinghe della squadra giallorossa. Secondo quanto ipotizzato dall’accusa e dalle indagini della Digos, gli imputati si sarebbero resi protagonisti degli scontri con le forze dell'ordine e altre tifoserie, oltre che nel corso di un corteo. Un'inchiesta complessa e articolata quella condotta dal procuratore aggiunto Ennio Cillo, che portò all'arresto di quattordici persone, sette in carcere e altrettante ai domiciliari.

Oggi, dinanzi al gup Annalisa De Benedictis, sono state discusse le posizioni dei tre imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Tra loro anche Juri Palazzo, 25enne leccese, accusato di tentato omicidio per il lancio di una bomba carta verso una camionetta dei carabinieri. L’episodio avvenne il 16 marzo del 2008, in occasione dei festeggiamenti per il centenario della nascita del club giallorosso. Per Palazzo il procuratore aggiunto Ennio Cillo ha chiesto una condanna a 9 anni di reclusione. L’imputato, secondo la tesi accusatoria, dopo essersi coperto il volto, lanciò l’ordigno rudimentale in direzione del fuoristrada dei militari, provocando danni al cofano e numerosi danni alle parti meccaniche, senza ferire però nessuno dei militari all'interno.

Una tesi, però, confutata dalla difesa del 25enne, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Milli e Renata Minafra che, attraverso riscontri e perizie, hanno dimostrato come il loro assistito al momento del lancio non si trovasse dietro la siepe da cui l’ordigno è partito, ma in una posizione diversa, incompatibile con la traiettoria assunta dalla bomba carta.

Gli altri due imputati di questo primo troncone del processo sono Nicola Luciano Rizzo, 33enne di Carpignano Salentino, accusato di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di materiale esplodente, Rocco Durante, 28enne di Leverano. Per il primo l’accusa ha invocato una condanna a tre anni di reclusione, e l’assoluzione per il secondo, poiché non vi sono prove sufficienti. La sentenza è attesa per il prossimo 28 novembre, data in cui il gup dovrà decidere anche se rinviare a giudizio o prosciogliere gli altri imputati.

 


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