Cronaca

Anche due polizze false nell'iter della Ss 275. Le imprese: "Noi siamo parte lesa"

Matarrese Srl e Coedisal si dichiarano vittime di un raggiro. Sulla vicenda severo intervento dell'Autorità Anticorruzione, interessata dalla Procura di Brescia

La copia della polizza falsa.

LECCE - In quel fiume tumultuoso e torbido che è la vicenda del raddoppio della Ss 275 si immettono le acque di un affluente ugualmente pernicioso, tanto che gli argini, sempre più traballanti, potrebbero crollare da un momento all'altro.

Dalla diffusione di stralci di documentazione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione è emerso infatti che la polizze assicurative depositate dall'associazione temporanea formate da Matarrese Srl e Coedisal ad Anas nell'aprile del 2015, quale premessa indispensabile per l'aggiudicazione dell'appalto intanto revocato da Anas in autotutela al raggruppamento formato da Ccc, Aleandri e Igeco, erano false. E' stata la Procura di Brescia ad accertare la vera natura di quelle polizze nell'ambito di un'inchiesta su ampia scala che porterebbe ad una cabina di regia internazionale.

Le imprese coinvolte, Matarrese e Coedisal, si sono dichiarate parte lesa: l'avvocato Pietro Quinto, nel corso di una conferenza convocata in tarda mattinata, ha esposto la successione degli eventi al fine di dimostrare l'assoluta buona fede a fronte di un giudizio molto severo dell'autorità presieduta da Raffaele Cantone che, a dicembre, ha invece ravvisato nel comportamento la causa anche di una possibile esclusione della gara.

Esito che non sarebbe inedito, giacché nel luglio del 2014, allora in sede amministrativa, fu sancita l'esclusione del raggruppamento originariamente vincitore per "macroscopiche illegittimità" nella procedura concorsuale. Senza quel vizio d'origine, ha ricordato anche oggi Quinto, l'Ati Matarrese-Coedisal avrebbe già realizzato l'opera. Tra l'altro, ha sottolineato il legale, l'aggiudicazione alla imprese che l'avevano spuntata al Consiglio di Stato era stata successivamente sospesa sempre in sede amministrativa, per il ricorso di Ccc, e dunque la vicenda delle polizze non avrebbe avuto alcuna ripercussione. 

Il documento di cui è stata accertata la falsità, per una somma garantita di oltre 33 milioni di euro, reca la sigla della Assured Guaranty che però, come reso noto dall'Istituto di vigilanza delle imprese assicuratrici il 18 settembre del 2015, non sottoscriveva nuove polizze sin dal 2010 essendo in fase di run-off, cioè di semplice gestione dei contratti già in corso.

Ma l'Assured non è la prima compagnia ad essere tirata in ballo perché una prima polizza era stata garantita dalla Fgic Uk Limited, scomparsa però improvvisamente dall'elenco delle compagnie autorizzate: ad accorgersene, imemediatamente dopo il deposito presso Anas, il broker barese che si era attivato sul mercato su madato dei clienti Matarrese e Coedisal. 

Tutti i passaggi della vicenda sono sintetizzati in una denuncia che il broker ha presentato a luglio del 2015 e poi integrato nell'ottobre successivo, dichiarandosi anch'egli vittima di un raggiro: i suoi interlocutori erano stati quelli della Cdl Broker srl, indicati dalla Fgic come loro referenti in Italia e intervenuti per sostituire la polizza della Assured a quella della Fgic.

In un quadro composito di fascicoli di inchiesta aperti in più sedi, compresa quella della Corte dei Conti, la società Anas affidata al nuovo corso del presidente Armani, si ritrova nelle mani una patata a dir poco bollente. Matarrese e Coedisal, che su loro richiesta sono state audite a gennaio dal dirigente dell'Ufficio vigilanza lavori di Anas per chiarire la propria posizione, si sono dette pronte a sottoscrivere in qualsiasi momento la polizza necessaria per l'aggiudicazione dell'appalto che rivendicano all'esito del complicato iter davanti alla giustizia amministrativa, ma il timore è che prenda corpo l'ipotesi di un azzeramento totale di tutta la procedura in una vicenda che non lesina sorprese.


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