Cronaca

Dopo lo strazio si batte per i defibrillatori: la madre di Lorenzo Toma lancia petizione

Dopo il dramma in discoteca in cui ha perso la vita il 19enne, la donna ha chiesto che gli apparecchi diventino obbligatori in tutti i luoghi pubblici

Foto di archivio

LECCE – Ha trovato la forza per fare della sua tragedia una battaglia. Carla, la madre di Lorenzo Toma, il giovane di appena 19 anni, stroncato da una cardiopatia della quale la famiglia non era a conoscenza, in discoteca, ora lancia una petizione online.Pubblicata da appena due giorni, ha già raccolto oltre 27mila sottoscrizioni. L'obiettivo, è quello di raggiungere le 35mila firme.  Il gesto nobile di una madre che, non avendo più il suo ragazzo, intende salvare i figli altrui: rendere obbligatori i defibrillatori nei locali. Questa la sua richiesta. E per farlo, ha ideato una raccolta firme virtuale, attraverso la piattaforma delle petizioni online.

Secondo la ricostruzione di quell’alba maledetta del 9 agosto, l’autoambulanza raggiunse la discoteca di Santa Cesarea Terme dopo circa 40 minuti dalla chiamata. Se il dispositivo fosse stato presente nei pressi della pista da ballo, forse Lorenzo ce l’avrebbe fatta.  Se quanto meno nelle vicinanze di quel locale sovraffollato, con circa 5mila giovani presenti, ci fosse stato un presidio sanitario, probabilmente non ne staremmo neppure scrivendo. 

L’attuale normativa non prevede l’obbligo degli strumenti cardiaci. E’ per questo che la mamma di Lorenzo ha lanciato un appello, chiedendo di essere sostenuta in questa battaglia che riguarda tutti i cittadini. Non soltanto i ragazzi, ma anche quei genitori che hanno il diritto di sapere i propri figli in luoghi in cui studiare, divertirsi e praticare sport in totale sicurezza. Basterà un clic sulla piattaforma change.org.


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