Cronaca

Operaio morì in un capannone, condannati due imprenditori

Inflitto il minimo della pena ai fratelli Leo in merito al decesso dell'operaio 49enne di Copertino Maurizio Barbarossa, avvenuto il 3 giugno del 2014 in un capannone nella zona industriale di Lecce

Il cantiere dove trovò la morte Barbarossa

LECCE - Si è chiuso con due condanne il processo sulla morte dell'operaio 49enne di Copertino Maurizio Barbarossa, avvenuta il 3 giugno del 2014 in un capannone nella zona industriale di Lecce, dove erano in corso i lavori per la realizzazione di un’azienda specializzata nella vendita di prodotti ittici surgelati.

Oggi, il giudice della prima sezione penale del tribunale di Lecce Fabrizio Malagnino ha inflitto il minimo della pena previsto per il reato di omicidio colposo, pari a un anno e quattro mesi di reclusione ciascuno, col beneficio della sospensione, a Massimo Leo, di 55 anni, legale rappresentante della Leo Costruzioni, l'azienda per la quale lavorava l'operaio, e al fratello Elio, di 57, legale rappresentante della Astra srl, alla quale erano stati subappaltati i lavori.

Secondo l’ipotesi accusatoria quel giorno Barbarossa salì su un'impalcatura esterna, impegnato a versare il calcestruzzo in una cassaforma molto pesante. Dopo aver udito degli “scricchiolii”, scese ed entrò nel fabbricato per raggiungere la cassaforma e verificare l'origine di quei rumori, ma gli crollò addosso perché realizzata in modo del tutto inadeguato.

Omicidio colposo e violazioni al testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro erano le ipotesi di reato nel procedimento che coinvolse anche Antonio Rinaldi, 61 anni, di Lecce, nelle vesti di direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza, già giudicato in abbreviato (è pendente l’appello).

La pubblica accusa, rappresentata dalla sostituta procuratrice Donatina Buffelli, aveva invocato due anni di reclusione ciascuno, ma il riconoscimento delle attenuanti generiche ha determinato un alleggerimento della pena.

Non appena saranno depositate le motivazioni (entro novanta giorni), l’avvocato difensore Luigi Covella valuterà il ricorso in appello.


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