Reflui scaricati nelle vore o dispersi nella falda. Sequestri nei frantoi
Era stato il Comune di Scorrano a segnalare il fenomeno dello smaltimento delle acque di lavorazione delle olive. I carabinieri del nucleo operativo ecologico impegnati nelle verifiche
LECCE - Una serie di controlli è stata effettuata dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce presso sei aziende agricole tra Supersano e Scorrano. Quattro le persone denunciate per smaltimenti illecito di rifiuti, mentre in due casi sono state riscontrare irregolarità rispetto alla normativa ambientale.
Era stata proprio l'amministrazione comunale di Scorrano a segnalare nel mese di gennaio il fenomeno dello smaltimento illecito di acque di vegetazione delle olive e delle sanse umide che, invece di essere riutilizzate o smaltite come rifiuto speciale, secondo normativa, venivano sversate nei canali gestiti dal consorzio di bonifica Ugento Li Foggi attraverso i quali giungevano fin nelle vore naturali.
I militari hanno constatato che il fenomeno interessava la rete dei canali addirittura nel centro dell'abitato di Supersano e così hanno avviato una serie di verifiche presso aziende agricole e frantioi oleari. Due gli interventi sul territorio comunale. Nel primo caso è stata sottoposta a sequestro un'area di 150 metri quadrati, all'interno di un frantonio, nella quale era stato realizzato un impianto per il lavaggio delle attrezzature meccaniche, dei veicoli aziendali e di quelli agricoli. I reflui, mescolati alla percolazione della sansa stoccato in un deposito, venivano convogliati attraverso un foro nel muro di recinzione in un sistema di canaline in cemento e tubazioni in plastica, per poi venire scaricato sul terreno agricolo in assenza di qualsiasi sistema di depurazione e titolo autorizzativo.
Nel secondo caso sigilli a una fossa di circa 50 metri quadrati, interrata e non impermeabilizzata, nella quale si depositavano in maniera incontrollata i rifiuti speciali, pericolosi e non, consistenti in fanghi provenienti dalle operazioni di lavaggio delle olive, percolanti di acque di vegetazione, pietrisco e fogliame, ceneri dalla caldaia a nocciolino e stracci e assorbenti intrisi di sostanze oleose. Nello stesso tempo è stato sequestrato un deposito costituito da imballaggi plastici che in origine contenevano sostanze pericolose come erbicida e lubrificante oltre a imballaggi in ferro contaminati da liquami oleosi.
Infine, presso una seconda azienda cooperativa e’ stata sottoposta a sequestro un area di circa 500 metri quadrati sulla quale era stato realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi costituiti da rottami ferrosi di varia natura, un macchinario industriale del tipo normalmente utilizzato per la produzione dell’olio, parti e pezzi di macchinari aziendali in ferro, imballaggi in ferro all’origine contenenti vernici, quadri elettrici dismessi, grossi trasformatori elettrici presumibilmente contenenti pcb.