Figli violenti, minacce per ottenere soldi: in due finiscono in carcere
Due casi molti simili avvenuti nello stesso giorno nel Capo di Leuca: in arresto un 21enne di Miggiano e un 32enne di Alessano
LECCE – Provocazioni e offese, le mura di casa trasformate in un incubo per famiglie disperate. Fino alla decisione estrema dei genitori, di sporgere denuncia ai carabinieri. Erano ormai esausti dalle continue sfide, da paure e ansie accumulate. E, per una circostanza del tutto fortuita, nella stessa giornata militari dipendenti dalla compagnia di Tricase sono dovuti intervenire per arrestare e portare in carcere giovani i cui atteggiamenti si erano fatti fin troppo violenti.
Uno di questi è ben noto alle cronache, nonostante la sua giovane età. Simone Rubesa, 21 anni appena, nativo di Treviso ma residente a Miggiano, ha alle spalle un patteggiamento a due anni, con pena, per rapina in concorso. Alla fine di aprile del 2015, s’introdusse con altri tre complici nell’abitazione di un’anziana, peraltro fallendo nell’impresa.
All’arrivo a tarda ora dei carabinieri della stazione di Specchia in casa, Rubesa avrebbe reagito con forza, divincolandosi: nessuna intenzione di seguirli in caserma. E così, al reato di estorsione aggravata e continuata, dovrà aggiungere anche quello di resistenza a pubblico ufficiale.
Il giovane di Miggiano, dunque, è finito in carcere, dove nel frattempo è stato raggiuto anche da Fabio Toma, 32enne di Alessano. I carabinieri della stazione alessanese sono intervenuti nell’abitazione in cui vive con i genitori che, spaventati, hanno chiamato il 112 quando lui, al culmine di una lite (l’ennesima e per motivi pressappoco simili a quelli di Rubesa), avrebbe impugnato un bastone, minacciando di pestarli.
In questo caso, i militari sono riusciti a calmarlo e a condurlo in caserma senza dover affrontare uno scontro come i colleghi della caserma di Specchia. E qui, sentito il pm di turno, Stefania Mininni, si è deciso di procedere con l’arresto. Toma risponde di maltrattamenti in famiglia aggravati e continuati. Peraltro, ha un precedente che risale al 2014. In quel caso, minacciò i genitori con un coltello. E anche quella volta finì in arresto.