Cronaca

Incursione con volantini nella sede di Tap: "Dite a Russo che il gasdotto non si farà"

Due giovani si sono infilati questa mattina nel portone al civico 11 di via Templari, raggiungendo gli uffici, al quinto piano. Hanno bussato e lasciato volantini contro la Tap, lanciando anche qualche slogan davanti alle dipendenti. Poi si sono allontanati. Sul posto la Digos

LECCE – Un’azione dimostrativa non certo casuale. E nemmeno la prima, considerati manifesti e scritte che appaiono di frequente in città, come in altre parti della provincia. Si tratta di un "blitz" (se così si può dire, in realtà hanno bussato alla porta e si sono fatti vedere pure in volto), che è stato ideato questa volta con perfetto tempismo.

Proprio oggi, infatti, su convocazione del Ministero dello sviluppo economico, è in programma a Roma la conferenza dei servizi per discutere in merito all’accordo riguardante l’autorizzazione unica al gasdotto di Tap. Un incontro nel quale la Regione già ieri ha anticipato il suo "no" vincolante che fa slittare i tempi. 

L’approdo – salvo indicazioni contrarie, sempre più improbabili – è stato individuato in località San Basilio, nei pressi di San Foca, marina di Melendugno ed è questo (come ben risaputo) il motivo per cui nel Salento è diffuso il proselitismo fra i contrari a un’infrastruttura vista da molti come invasiva, rispetto alle esigenze di un territorio che ritengono sacrificato a più alti interessi nazionali. Ovviamente, con metodi di contrasto diversi secondo l’area di riferimento, che vanno dall’agone politico, all’attivismo di associazioni di cittadini, passando in qualche caso al vandalismo.    

Due giovani, dunque, uno dei quali con un cappellino con visiera, si sono introdotti questa mattina all’interno dell’atrio del palazzo al civico 11 di via Templari (a pochi metri da piazza Sant’Oronzo) che ospita – fra le altre cose – la Fondazione Semeraro e, appunto, l’ufficio di rappresentanza leccese della Trans Adriatic Pipeline.

Forse hanno trovato il portone aperto, o magari hanno approfittato del momento in cui entrava qualcun altro; certo è che hanno raggiunto il quinto piano, hanno bussato e si sono fatti aprire la porta dell’ufficio.

In quel momento si trovavano all’interno un manipolo di dipendenti. I quali hanno avuto un sussulto quando si sono visti davanti quei sconosciuti che hanno mollato il materiale cartaceo inneggiante contro il "tubo" per il trasporto del gas naturale dall'Azerbaigian all'Italia ed hanno anche riferito alcune parole: “La Tap non si farà, né a San Foca né altrove. Ditelo a Giampalo Russo (l’amministratore delegato di Tap, Ndr)”. Poi, si sono subito allontanati.  

E’ stata chiamata la polizia e sul posto è intervenuta per prima una volante. Gli agenti hanno preso atto di quanto accaduto e subito dopo hanno delegato le indagini al personale della Digos. Gli investigatori hanno acquisito il materiale cartaceo e ascoltato le testimonianze. Potrebbe trattarsi di giovani che gravitano nel mondo dell’area anarchica leccese. 


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