Sparatoria nell'area di servizio, confessa uno dei due arrestati
I responsabili della gambizzazione di Vadacca sono stati ascoltati dal gip. Ad esplodere i colpi sarebbe stato, per sua stessa ammissione, Sariconi. Di natura sentimentale, secondo gli interrogati, le cause del gesto
LECCE – Sono stati interrogati questa mattina, dal gip Cinzia Vergine, i due leccesi Simone Francesco Corrado, di 31 anni, e Alessandro Sariconi, 34enne, accusati del ferimento di Davide Vadacca, il 30enne leccese raggiunto da numerosi colpi di pistola nel piazzale della stazione di servizio Esso, all'imbocco della statale Lecce-Brindisi. I due sono stati arrestati in un blitz congiunto, avvenuto nel corso della notte. Ad impugnare la pistola, una calibro 22, sarebbe stato per sua stessa ammissione Sariconi. I due hanno raccontato al giudice che il ferimento di Vadacca è maturato nell’ambito di alcuni screzi legati a questioni di carattere sentimentale. Una storia di donne dunque, e non di sostanze stupefacenti.
Una tesi che non convince gli inquirenti (il fascicolo è coordinato dai sostituti procuratori della Repubblica di Lecce Giuseppe Capoccia e Guglielmo Cataldi), che sospettano che a fare fuoco sia stato proprio Corrado. La sera dell’agguato Vadacca aveva raggiunto la stazione di servizio in compagnia di Alessio Bellanova, poi fuggito. Si tratta della persona che si è accollata la proprietà dei 34 chili di marijuana trovati a S.Cataldo nell’auto di Luca Dattis, arrestato dalla guardia di finanza e poi scarcerato alcuni giorni fa.
Un’indagine congiunta