Cronaca

Fallimento e bancarotta di due aziende di cucine, quattro le condanne

Cinque anni per l'imprenditore Antonio Calvi, per cui l'accusa ne aveva chiesti nove. I giudici lo hanno assolto da alcuni reati

LECCE – Si chiude con quattro condanne e un’assoluzione, il processo sui presunti illeciti legati alla bancarotta di due società specializzate in cucine componibili. I giudici della seconda sezione penale hanno condannato per bancarotta fraudolenta a 5 anni l’imprenditore Antonio Calvi, 44enne di Gallipoli; e a 3 anni e 6 mesi Davide Calvi, 42 anni. I due imputati sono stati assolti dagli altri reati. Due anni, invece, per Leonardo Campeggio, 40 anni di Parabita; e Fausto Tronci, 55 anni di Vignacastrisi (pena sospesa per entrambi). Assoluzione per Antonio Spiri, 69enne di Taviano.

Al centro della vicenda giudiziaria due aziende: la Cipierre e la New Patriarca. Nel mezzo, secondo l’ipotesi accusatoria e le indagini della Guardia di finanza, un intrico di cessioni, acquisizioni, fallimenti, beni e fondi spariti. Il pubblico ministero aveva chiesto pene per complessivi trent’anni id carcere. Molte elle accuse, però, sono cadute. Se ne riparlerà, con ogni probabilità, in appello.


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