Alcol e “spinelli” sempre più diffusi tra i minori. La famiglia, un argine che cede
In mattinata il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. All'ordine del giorno il bullismo e il consumo e lo spaccio di droga. Preoccupano i dati: aumentano i reati. In prefettura una cabina di regia per la prevenzione e il monitoraggio
LECCE – Aumentano il consumo di alcol, i reati relativi a detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e le segnalazioni di fenomeni che si ascrivono al bullismo, come le minacce, le percosse, l’aggressione e l’estorsione (anche con uso di coltelli). E vacilla il ruolo della famiglia come primo avamposto della filiera del controllo sui minori. In casi non marginali la devianza si compie a scuola o nei dintorni.
Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, ha affrontato questa mattina il tema del bullismo e del consumo di droga negli istituti. E’ emersa la necessità di fronteggiare in maniera coordinata e sempre più efficiente un mondo, quello degli studenti, osservato contestualmente da più punti di vista ma sempre con una prospettiva parziale. Ed allora ben vengano – questo il giudizio unanime – iniziative come il progetto “Un sms per dire no a droga e bullismo” voluto dal ministero dell’Interno, che dovrebbe essere definito e avviato nelle prossime settimane. Con un semplice messaggio telefonico al 43002, chiunque ne sia a conoscenza (studente, genitore, insegnante) potrà segnalare episodi consumati e situazioni a rischio.
All’incontro odierno hanno partecipato il procuratore capo della Repubblica, Cataldo Motta, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, Maria Cristina Rizzo oltre a esponenti delle istituzioni locali – Carmen Tessitore per il Comune di Lecce e Francesco Pacella per la Provincia –, dirigenti scolastici e il coordinatore dell’Ufficio scolastico territoriale, Luigi Frigoli (insomma i presidi e quello che prima si chiama il provveditore).
Il procuratore Rizzo (nel
E' diffusa, del resto, la consapevolezza che troppi siano i casi sui quali si stende ancora un velo di silenzio e che invece, lasciati attecchire, possono diventare vere e proprie dipendenze che aggrediscono personalità fragili e in perenne formazione.