Cronaca

Colpo all'Apulia di Martano: 115 mila euro il bottino

Due individui, nel pomeriggio, hanno fatto irruzione nell'istituto di credito di via Calimera. I rapinatori, armi in pugno, hanno preso in ostaggio un dipendente che in balìa del bandito, è svenuto

In due, volto incappucciato da calzamaglia e armati di pistola. E bottino iperbolico, accertato dai carabinieri in 115mila euro. La banda del buco ha colpito nel tardo pomeriggio, poco dopo le 16 e 30, assaltando la Banca Apulia, a Martano, in via Calimera. La solita tecnica adoperata dai bucanieri che hanno lavorato alacremente nel fine settimana, armati di piccone e martello per poi piombare all'interno dell'istituto di credito a distanza di almeno 48 ore. Hanno lavorato di fino, dalla parte esterna della banca. Da un giardino hanno raggiunto uno scantinato e lì, attrezzi in mano, dopo aver sfondato una grata, hanno praticato un foro largo circa un metro e lungo una misura pressapoco simile, confinante con i sotterranei. Con pazienza i due banditi, hanno atteso l'ora X per irrompere. Si sono infilati nell'underground, a ridosso dell'orario di chiusura della banca per evitare incroci con i clienti. Rapido ripasso delle parti per i due e poi i rapinatori sono piombati all'interno della filiale, quando erano presenti solamente gli otto dipendenti. Sono stati 30 minuti di assoluto terrore. Uno dei due malviventi ha preso in ostaggio un dipendente e sotto il giogo della pistola si è fatto consegnare i soldi custoditi nel bancomat e nei cassetti degli sportelli, mentre il complice teneva a bada il resto degli impiegati, impugnando anch'egli un'arma. Il dipendente in balìa delle bizze del bandito, è svenuto, cadendo per terra. L'arrembaggio, però, non ha subito contrattempi.

I rapinatori hanno rinchiuso gli otto dipendenti nel bagno per poi fuggire da dove erano entrati. Solo dopo qualche minuto gli impiegati sono riusciti ad allertare le forze dell'ordine e i soccorsi per il collega, in evidente stato confusionale. I sanitari del 118 hanno prestato le cure del caso al malcapitato, subito dopo accompagnato nella propria abitazione. Per le prime e frammentarie testimonianze rilasciate dagli impiegati, i rapinatori si sarebbero espressi in dialetto leccese. I soldi trafugati sono coperti da assicurazioni operanti nel ramo. La banca è provvista di un sistema di videosorveglianza e i carabinieri della locale stazione hanno recuperato i nastri per visionare le sequenze del colpo. Dai primi riscontri, pare, che i malviventi siano sfuggiti al grande fratello, non rientrando nel cono visivo delle telecamere.
Dall'inizio dell'anno, sempre con la stessa tecnica, malfattori rimasti impuniti, hanno ripulito due altri istituti di credito: l' "Unicredit" di Calimera, bottino 120mila euro, lo scorso 28 gennaio e la filiale della "Monte dei Paschi di Siena" a San Cesario, il 18 febbraio, quando una coppia di rapinatori si disperse con 150mila euro. Gli inquirenti non scartano l'ipotesi che dietro a questi maxi-colpi ci sia un'unica regia


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