Rubano nel motel confiscato dallo Stato. Arrestati e condannati a sei mesi di reclusione
Tre ragazzi di origini straniere, ma tutti residenti a Nardò, sono stati arrestati nel pomeriggio di martedì, in provincia di Matera. Rispondono dell’accusa di furto pluriaggravato. In mattinata hanno patteggiato durante il processo per direttissima
CALCIANO (Matera) - Tra individui, tutti residenti da una decina d’anni a Nardò, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Tricarico, in provincia di Matera, guidati dal capitano Maurizio Laurito. Tutto è cominciato nel primo pomeriggio di martedì a calciano, un piccolo comune lucano, quando i militari hanno disposto alcuni controlli stradali lungo la statale “Basentana”.
In manette sono finiti un 30enne romeno, un 31enne e un 32enne di origine tunisina, tutti con precedenti di polizia, responsabili di furto pluriaggravato in concorso avvenuto presso il “Motel Santa Domenica”. Struttura questa non in attività, confiscata a seguito di attività investigative in materia di usura condotte e attualmente acquisita al patrimonio del demanio civile dello Stato. E’ stato un carabiniere che, percorrendo l’arteria intorno alle 15,45, ha scorto un furgone sospetto nei pressi dell’ex struttura alberghiera. Ha richiesto l’intervento dei colleghi tramite il numero di pronto intervento.
I tre sono stati sopresi mentre si stavano impossessando di una cucina di tipo industriale, peraltro mai utilizz
Il valore della refurtiva, approssimativamente quantificata, ammonta a circa 10mila euro. Dopo aver accuratamente verificato lo stato dei luoghi, i tre ragazzi sono state condotte presso la caserma sede della compagnia di Tricarico, dove, a conclusione degli accertamenti di rito, sono state dichiarate in stato di arresto, per poi essere trasferiti presso il carcere di Matera.
In mattinata, inoltre, presso il Tribunale della città lucana, si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto e giudizio per rito direttissimo, all’esito del quale i tre arrestati hanno patteggiato la condanna a sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, e alla multa pari a 800 euro a testa.