Cronaca

"Affittasi a studentesse". E ne molesta una di 20 anni

Denunciato per "violenza sessuale" un 60enne di Lecce. Con la scusa di mostrare l'appartamento da locare a due universitarie della provincia, in auto ha baciato e palpeggiato con la forza una di loro

La questura di Lecce-3

Il caso è affidato agli agenti della squadra mobile della polizia di Lecce, ma sicuramente non mancheranno di studiarselo a loro volta le vittime. Non per altro, ma visto che si tratta di due studentesse di Psicologia, nei loro argomenti di discussione non potrà certo non tornare alla mente quello che è accaduto qualche sera addietro, esattamente il 18 settembre scorso. Magari con un brivido ghiacciato sulla schiena per lo scampato pericolo. Perché, se saranno confermate le accuse, quello che hanno potenzialmente rischiato è stato uno stupro. La reazione di fuga le ha salvate da conseguenze peggiori. Ma le mani avide sul corpo, una di loro, sostiene di avere sentite, eccome.

Tre, dunque, i protagonisti di questo inquietante episodio, due 20enni della provincia e C.C., pensionato 60enne di Lecce. In vista dell'imminente avvio dell'anno accademico, le due studentesse avevano deciso di cercare casa in affitto nel capoluogo. Il classico giro fra aule e corridoi a dare uno sguardo alle bacheche, fino a rimanere attratte da un messaggio in particolare, affisso come decine di altri presso Palazzo Parlangeli, sede di diversi dipartimenti universitari, alle spalle del Tribunale. Ad attrarle il canone relativamente basso (si sa come gli affitti siano diventati particolarmente elevati, ma questa è un'altra faccenda) ed una posizione, via Caracciolo, giudicata eccellente rispetto alla sede degli studi. Che quel tipo di messaggio potesse nascondere cattive intenzioni, per facilitare gli incontri, fungendo da forma di adescamento? Anche questo dovranno stabilire gli inquirenti.

Sta di fatto che il 18 settembre le due ragazze hanno telefonato al numero segnato sul volantino, ricevendo dall'altro capo del telefono risposta da parte di un uomo, presentatosi come il proprietario dell'appartamento. Due chiacchiere di routine per scambiarsi l'appuntamento e una ripromessa da parte dello stesso 60enne: alle 22,30 sarebbe passato a prenderle nei pressi dell'Università per farle visitare gli ambienti, avendo appreso che le due non conoscevano bene la zona.

Tutto più o meno nella norma, compresa la visita nella casa di via Caracciolo: stanze abbastanza accoglienti, prezzo buono. L'affare sarebbe potuto andare in porto, previa telefonata a casa. Da lì, la chiamata ai rispettivi genitori, per fissare un nuovo appuntamento durante il quale le famiglie avrebbero dovuto sottoscrivere il contratto di locazione. Ed è stato in quel momento che la situazione ha assunto una piega inaspettata. Le studentesse a quel punto avrebbero desiderato andarsene, mai il 60enne ha deciso che era giunto il momento di fare conoscenza più "approfondita". Ha iniziato così a porre una serie di domande molto personali sulla loro vita privata e, soprattutto, sui rapporti con i loro fidanzati. Chissà se hanno preavvertito il pericolo, sta di fatto che qualche abbozzo di risposta, magari un po' in soggezione, l'hanno fornita. Una singolare chiacchierata che è durata fino a quando lo stesso 60enne non s'è deciso di proporsi "cavallerescamente" di riaccompagnarle, a bordo della sua Bmw, nei pressi di casa di un'amica che le stava ospitando, visto che ormai s'era fatta una certa ora.

Giunto il terzetto alla meta, al momento di scendere dall'auto, è accaduto il fattaccio: la ragazza seduta al posto del passeggero, un secondo prima di aprire lo sportello, ha porto la mano in segno di saluto. E l'uomo, non riuscendo forse più a frenare l'istinto, l'ha improvvisamente tirata con forza verso di sé, riuscendo più volte a baciarla sulla bocca e a palpeggiarle il seno. Per alcuni, interminabili istanti, la giovane ha raccontato agli agenti di polizia, ai quali si sarebbe rivolta in seguito, di essere rimasta sotto choc, come paralizzata.

Con forza d'animo s'è però subito ripresa, divincolandosi e fuggendo velocemente dall'auto, seguita di corsa dall'amica, che a sua volta fino a quel momento aveva occupato il sedile posteriore. Le due 20enni, terrorizzate, hanno anche richiamato l'attenzione di alcuni passanti, ma prima che qualcuno potesse intervenire, l'uomo aveva già messo in moto la Bmw, sgommando il più lontano possibile dalla zona. Le ragazze, a quel punto, hanno deciso di denunciare il fatto in questura. Dopo una breve indagine, la polizia ha identificare l'autore del gesto, denunciandolo per "violenza sessuale".