“Giallo” sui soldi per le pulizie delle scuole, protestano i lavoratori
Sit-in davanti alla Prefettura di 400 ex Lsu pagati a singhiozzo. "I fondi dell'appalto, stanziati dal Miur, non si trovano", denunciano le sigle sindacali Cgil, Csil e Uil. La Bellanova (Pd) interroga i ministri competenti
LECCE - E’ giallo sui fondi che il Miur (ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca) ha versato per l’appalto di pulizie nelle scuole della provincia di Lecce. La tranche di 8 milioni di euro, che doveva transitare dall’appalto nazionale del consorzio Miles fino all’azienda locale, Intini source spa, si sarebbe misteriosamente smarrita per strada: lo denunciano con forza i tre sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che in mattinata, hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla Prefettura di Lecce.
Se da un lato il ministero è certo di aver sbloccato i fondi, così come comunicato dall’ufficio scolastico regionale, d’altra parte il gruppo Intini – nell’incontro del 19 novembre a Noci – ha denunciato di vantare un credito ingente nei confronti del consorzio. Ma in questo “valzer di responsabilità”, in cui tutti fanno spallucce, a rimetterci sono 400 collaboratori scolastici, pagati regolarmente a singhiozzo. Il dramma sociale di quelle 800 euro versate magari in due tranche, o a distanza di mesi per un lavoro part- time ma stabile – spiegano i segretari Filcams e Uiltucs, Domenica Amedeo e Luigi Ingrosso – si ripete da un anno. E oggi manca all’appello l’intero stipendio di ottobre.
Il prefetto Giuliana Perrotta, è stato quindi chiamato ad un intervento per chiarire le responsabilità a monte del disagio, mentre i 400 ex lsu (lavoratori socialmente utili), hanno annunciato azioni legali per il recupero immediato delle spettanze e degli interessi in mora. E sul problema è intervenuto anche il deputato del Pd,Teresa Bellanova che ha rivolto un’interrogazione parlamentare ai neo ministri del Lavoro e dell’Istruzione, Elsa Fornero e Francesco Profumo. “Visto che si parla di risorse pubbliche – scrive Bellanova, i ministri dovrebbero attivarsi per rendere più chiara la tracciabilità delle risorse stanziate”.