“Gloria al cibo”

Perché un succo di mela non è una mela?

I succhi di frutta fanno bene o male? Dipende dalla quantità di zucchero che contengono. Sempre meglio scegliere quelli 100% frutta, tenendo conto che non sostituiscono mai un frutto intero

I succhi di frutta non fanno “male” in senso assoluto, ma è bene consumarli con moderazione scegliendo quelli senza aggiunta di zucchero e all’interno di una dieta varia ed equilibrata. E’ fondamentale conoscere il contenuto di ciò che beviamo, tenere a mente che bere un succo non equivale a mangiare il frutto corrispondente, tenere sott’occhio la quantità complessiva degli zuccheri che ingeriamo nella giornata e, per quanto riguarda i più piccoli, educarli al sapore e alla consistenza del frutto intero e non solo a quelli di spremute fresche o confezionate. Gli zuccheri contenuti nei succhi di frutta vengono assorbiti più velocemente di quelli assunti da alimenti solidi. Questo perché i succhi di frutta contengono fruttosio (il principale zucchero della frutta), glucosio e saccarosio e in soluzione acquosa lo zucchero viene assorbito più rapidamente dall’organismo e quindi può generare un picco glicemico e un repentino aumento della produzione di insulina.

Succo di frutta

Per succo di frutta s’intende tutte quelle bevande che sono costituite da frutta al 100%. Esistono vari gusti: arancia, albicocca, mirtillo, pesca, mela, ecc. In commercio si trovano diversi prodotti che contengono solo una certa percentuale di vero succo di frutta; sono tuttavia da preferire quelli che riportano in etichetta le percentuali più alte.

Nettari di frutta

Sono ottenuti mischiando succo più o meno concentrato, oppure delle puree di frutta o un mix di succo e purea, cui viene aggiunta dell’acqua e che possono prevedere l’aggiunta di zucchero. In tutti questi casi la percentuale di succo o purea di frutta presente nella bevanda varia dal 25 al 50%, a seconda della frutta che viene impiegata.

Bevande a base di frutta

Altra categoria è quella delle bevande “a base di frutta”. In questo caso, a norma di legge, la percentuale di succo puro di frutta non deve essere inferiore al 12%. Percentuale che scende ulteriormente per le bevande “al gusto di frutta”, che spesso sono aromatizzate artificialmente e quindi non presentano alcun vantaggio rispetto al consumo di frutta.

Frullati o smoothies

Queste bevande che solitamente si trovano nel banco frigorifero hanno un contenuto di frutta pari al 100% e sono da preferirsi alle bevande gassate e zuccherate ma anche alle bevande “a base” o “al gusto” di frutta; da ricordare che, tuttavia, hanno un contenuto di fibre e vitamine inferiore rispetto alla frutta fresca.

Meglio la frutta intera o un succo di frutta?

Dovendo scegliere, meglio sicuramente la frutta intera che è un alimento non lavorato e che mantiene al meglio le sue proprietà. A causa della spremitura, i succhi di frutta non hanno tutta la parte di fibre presente nei frutti interi e anche alcune vitamine vanno perse. La frutta è una fonte insostituibile di nutrienti e sostanze protettive per la salute; è naturalmente povera di grassi, poco calorica e totalmente priva di colesterolo. Assumere la frutta al naturale è il modo migliore per garantirsi tutti i vantaggi nutrizionali in essa contenuti. Inoltre, le fibre della frutta, assunte all’interno di una dieta sana ed equilibrata, contribuiscono a ridurre i livelli ematici di colesterolo e il rischio di malattie vascolari.

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