“Gloria al cibo”

Fame nervosa e stress: alimenti da evitare in caso di malumore

Hai mai mangiato perché ti senti male, triste, annoiato o di qualsiasi altro umore? Imparare a scegliere i cibi corretti è un aiuto sia per lo stomaco che per il sistema nervoso e rappresenta il primo passo utile a gestire meglio la “fame nervosa”

Quando ci si sente sotto stress, la maggior parte delle volte, mangiare passa in secondo piano diventando un qualcosa da fare “tra un impegno e l’altro”, con il risultato di buttare giù la prima cosa che capita. Non c’è nulla di più sbagliato! Così facendo, infatti, si tende a consumare alcuni cibi che potrebbero peggiorare la nostra situazione di stress.

Il nostro comportamento alimentare è influenzato dalle emozioni che quotidianamente proviamo: essere in ansia, oppure sentirsi sobbarcati dal lavoro e dallo stress crea un aumento dell’appetito spingendoci a ricercare maggiormente cibi ricchi di grassi e dolci, stimolando la cosiddetta “fame nervosa”.

La fame nervosa è un termine di uso comune per indicare quella che gli esperti del comportamento alimentare chiamano “Emotional eating” e può essere definita come la tendenza ad utilizzare il cibo come strategia per colmare gli eventi stressanti. Corrisponde perciò ad un cambiamento nel comportamento alimentare in risposta a degli stimoli negativi e può portare sia a un aumento dell’assunzione di cibo che a evitare lo stesso.

Lo stress cronico genera il rilascio di cortisolo che aumenta l’appetito e modifica il comportamento nutrizionale facendo scegliere cibi ricchi di grassi oppure dolci che riducono nel breve tempo la percezione dello stress. Ciò che avviene, dopo l’assunzione dei cibi, è il rilascio di dopamina che attiva una sensazione positiva di piacere e quindi il cibo potrebbe rappresentare un valido tentativo di regolazione emotiva.  

Esistono delle categorie alimentari che è bene evitare di mangiare quando si è stressati e si ha poco tempo a disposizione:

  • Alimenti con un alto contenuto di zuccheri:

ad esempio dolciumi, cioccolato al latte, gelato e cereali zuccherati in genere.

Anche se potrebbe sembrare di ottenere una sferzata di energia dai cibi con un alto contenuto di zuccheri, quello che segue è invece un crollo vero e proprio. Questo avviene perché i livelli di zucchero nel sangue, dopo il picco glicemico generato dall’aver introdotto zuccheri, si abbassa drasticamente per l’intervento dell’insulina portando il nostro organismo a voler consumare ancora cibi zuccherati e con l’effetto di sentirci in realtà più stanchi e deboli.

Un’alternativa è quella di mangiare del cioccolato fondente che è ricco di antiossidanti e di magnesio che può aiutare a combattere quel senso di stanchezza. Anche i frutti come i mirtilli sono un’ottima alternativa perché sazianti per le fibre in essi contenute.

  • Alimenti confezionati:

proprio perché sempre di fretta molte volte è più comodo ricorrere ad un piatto pronto che è sufficiente riscaldare. I cibi lavorati, però, sono ricchi di zuccheri raffinati, conservanti, sodio e grassi saturi. Consumare questo tipo di alimenti ci fa sentire gonfi più del solito.

Un’alternativa è invece abituarci a preparare un pasto più veloce, come del petto di pollo o del salmone alla griglia o delle uova in padella o del riso integrale con verdure o legumi. Tutti pasti altamente energetici perché ricchi di nutrienti sani, in grado di apportare la giusta energia di cui il nostro organismo ha bisogno.

  • Alimenti con alto contenuto di sodio o lieviti:

a questa categoria appartengono cibi fritti come patatine e snack, pizzette e prodotti da forno in genere. Il sodio, cioè il comune sale, può essere una causa della ritenzione dei liquidi nel corpo, contribuendo ad un maggiore sforzo del cuore e al pericoloso innalzamento della pressione sanguigna. In aggiunta a questo, consumare prodotti salati può creare una riduzione delle riserve di potassio e avere quella sensazione di sete che dura a lungo. Anche in questo un’alternativa esiste ed è quella di sgranocchiare del crudité di verdure (finocchi, carote, sedano) magari anche in pinzimonio per ricaricare gli antiossidanti provenienti dall’olio. Anche uno spuntino salato come un pugno di mandorle e una manciatina di olive è una valida alternativa per il nostro palato.

Consumare i cibi corretti aiuta ad equilibrare sia il nostro stomaco che il sistema nervoso. Infatti, mangiare bene e puntare ai principi dell’educazione alimentare è il primo passo per risolvere il problema dello stress. Ritagliarsi 2-3 sessioni di camminata alla settimana è benefico per la produzione delle endorfine, in grado di regalarci una piacevole sensazione di benessere. Del resto il termine endorfine significa “morfine endogene”, cioè morfine prodotte dal nostro organismo; una forte emozione o un allenamento intenso possono provocare il rilascio di endorfine.

Volete contattare Gloria Cartelli?

Scrivete a: e visita il mio blog: www.gloriacartelli.blog


Si parla di