Attualità

Il 2020 in “pezzi”: un anno di notizie sotto il monopolio del Covid-19

Le vicende politiche quasi azzerate, o comunque condizionate dalla pandemia. Reati e incidenti (fortunatamente) ridotti dal lockdown. Eventi annullati o riproposti in chiave web. Lo stadio chiuso: il 2020 attraverso una campionatura di momenti salienti

LECCE – Più che un altro anno "in pezzi", un anno andato "a pezzi". Gli effetti “collaterali” del virus hanno travolto e condizionato tutti gli aspetti della società: dalla politica alla criminalità, passando per gli eventi e lo sport. E il giornalismo (cassa di risonanza per eccellenza quando a vibrare è lo spirito dei tempi) non è stato esonerato dal bailamme che ha sfrangiato consuetudini e certezze.

Vi proponiamo una campionatura di "pezzi" che hanno segnato momenti spartiacque nel nostro recente passato.  L’onda d’urto dell’11 marzo è stata soltanto la prima del terremoto sociale provocato dall’annuncio del premier Giuseppe Conte col quale l’Italia è stata “chiusa”. Un primo lockdown, che sarebbe dovuto essere inizialmente di un paio di settimane, ha soffiato in realtà su un clima poco promettente che in quei giorni di quasi primavera si cominciava già a respirare. Dal 4 marzo, infatti, le misure restrittive aleggiavano già nell’aria: sin da una settimana prima era già scattato lo stop per scuole e atenei.

E pensare che l'anno era iniziato sotto una luce del tutto diversa, con l'operazione Final Blow di febbraio. Un colpo epocale della Squadra mobile alle mire di una Scu mai davvero morente, piuttosto in continua evoluzione: 72 ordinanze di custodia cautelare, recisi i gruppi emergenti del capoluogo con le loro ramificazioni. L'ultimo scampolo di "mondo normale". In quei primi giorni dell'anno tutto scorreva come sempre, o quasi, poco lasciava presagire in maniera nitida quanto sarebbe avvenuto a distanza di qualche settimana.

Giorni convulsi

Sono stati giorni convulsi: difficile intraprendere un verso, un indirizzo politico. Intanto anche i cittadini del Salento, come gli altri in ogni remoto angolo del pianeta, cantavano inni dai propri balconi, affiggevano bandiere benauguranti realizzate dalle mani dei bambini con lo slogan “Andrà tutto bene”. Eppure, nelle settimane che si sono succedute all’insegna dell’apprensione, col mondo intero colto impreparato, anche il Tacco si è ritrovato a dover fronteggiare, fra gli altri aspetti, la scoperta di alcuni focolai: quello nell’ospedale “San Giuseppe da Copertino” dell’omonima cittadina, dal quale tutti i pazienti sono stati poi trasferiti e l’altro, più grave, nella Rsa “La Fontanella” di Soleto.

 A fine marzo il primo cittadino del comune grico, Graziano Vantaggiato, lanciò un video online in cui parlava de: “Il mostro è arrivato dentro casa. Ed è entrato nel posto dove speravamo non entrasse mai”. La sanità si è dovuta riorganizzare in fretta con la riconversione di reparti interi (e di “riconversione” di competenze da parte del personale dei vari presidi ospedalieri), trasferendo degenti e aprendo strutture ad hoc. Diversi gli appelli lanciati a medici e infermieri in pensione per poter rientrare in servizio, in giorni in cui cresceva la necessita di posti in terapia intensiva e di quelli per l’osservazione breve dei positivi. L’apertura del Dea, a Lecce, ha fatto sì che alcuni cittadini di altre regioni potessero trovare un ricovero laddove al Nord si temeva il collasso dei posti letto.

La vita come non la conoscevamo

L’ondata pandemica ha travolto tutto, inabissando il calendario degli eventi estivi e delle sagre. Persino la Notte della Taranta, nel 2020, sarà ricordata per una inedita edizione trasmessa praticamente in tv. Via via che nei comuni coinvolti nelle tappe itineranti che precedono il Concertone venivano registrati contagi, le esibizioni dal vivo subivano la sospensione. Fino all’annullamento dell'appuntamento più importante, quello del 23 agosto presso il Convento degli Agostiniani, a Melpignano.

Il Coronavirus è sceso in “campo” assestando un duro colpo persino al calcio: più che la retrocessione del Lecce in serie B, a fine campionato (campionato che, inesorabilmente è stato dapprima bloccato, poi diluito fino all'estate), i tifosi giallorossi ricorderanno certamente la data della partita in casa contro l’Atalanta: un match che di lì a poco avrrebbe inaugurato una serie di gare a porte chiuse. Nella Bergamasca salivano i casi di positività al Covid-19, ma ci fu un valzer decisionale imbarazzante a livello di vertici politici, con la proposta di negare la trasferta a sud poi naufragata. Non che sia andata meglio alla politica. Un’intera campagna elettorale nazionale che, in un primo momento, non vedeva date certe all’orizzonte. Oltre alle giunte dei singoli comuni salentini, la Puglia è stata chiamata alle urne per la scelta del proprio governatore e per esprimersi nell'ambito di una consultazione referendaria.

Nel 2021 andrà tutto bene?

Ma la tornata elettorale è stata surreale e fatta di pochi comizi, nonostante la parentesi della riapertura estiva. Mentre si procedeva allo spoglio delle schede per il referendum sul taglio dei parlamentari, il Salento è stato poi scosso forse da una delle poche notizie che, negli ultimi mesi, non hanno riguardato il Coronavirus: il duplice omicidio, la sera del 21 settembre, di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, uccisi nel loro primo giorno di convivenza dalla furia assassina di un giovane tirocinante presso un ospedale. Ha ammazzato entrambi senza pietà alcuna, con decine di coltellate in una palazzina nei pressi della stazione ferroviaria di Lecce.

Si è trattato di una delle pagine più nere delle cronache del territorio e ha richiamato sul posto tutta la stampa nazionale. Infine, è di giorni addietro l’editoriale del direttore di LeccePrima e BrindisiReport, Emilio Faivre, col quale la nostra redazione ha salutato un anno disgraziato con il solo dubbio: “nel 2021 andrà davvero tutto bene?”. È quanto ci auguriamo e auguriamo a voi in questo giorno di Epifania. Che i mesi prossimi ci possano riservare tante "epifanie" sul cammino verso l’uscita dall’oscurità.


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